Giocatori: da 2 a 6.
Materiale per ciascun bambino: 50 foglietti di carta (10×10 cm) – 1 sasso piatto – gessetti.
Il gioco si presta ad innumerevoli varianti dalle più semplici a quelle più complesse. Ad esempio:
Visiva
Far esplorare e riconoscere lo spazio del gioco. Delimitare ogni casella con una funicella per renderne possibile il riconoscimento oppure segnare i riquadri con nastro adesivo di colore molto evidente (per gli ipovedenti). Per le tessere/lettere usare l’alfabeto tattile braille. Al posto del sasso usare un piattello in plastica (o gomma). L’accompagnatore guida il bambino lungo tutto il percorso e spiega costantemente l’azione per infondere fiducia ed evitare preoccupazioni. Valutare tempi più lunghi per l’esecuzione. Ridurre il percorso e adeguare le regole. Esempio: nelle caselle 1,4,7 posizionare al centro un disco di gomma (riconoscimento tattile) e consentire, in alternativa al salto, un semplice passo.
Uditiva
Dimostrare e far provare l’esercizio prima di cominciare. Preparare una segnaletica essenziale per facilitare la comprensione del gioco e delle regole. Utilizzare la comunicazione non verbale (mimica facciale, gesti, azione lenta del labiale), conservando il contatto visivo.
Motoria
In base alle caratteristiche e alle potenzialità. Se il bambino è in grado di deambulare esegue le varie prove con i dovuti adattamenti e con assistenza. Esempi: a) per il lancio, sostituire il sasso con un piattello di plastica (o gomma); b) in alternativa al saltare consentire il camminare. Valutare eventuali difficoltà del controllo motorio (equilibrio, impossibilità o riduzione di movimento di una parte del corpo, difficoltà nella coordinazione). Per i disabili in carrozzina: l’accompagnatore spinge la carrozzina e raccoglie il sasso (o piattello). Porre le tessere dell’alfabeto su un tavolino.
Intellettiva
Raccontare ciò che andremo a fare, anche in maniera fabulata, per favorire l’attenzione e la concentrazione. L’educatore sceglierà con cura le lettere (ingrandite) dell’alfabeto che il bambino già riconosce (esempio: il proprio nome). L’educatore esegue il percorso insieme al bambino dandogli la mano, quando necessario. Illustrare il percorso con schemi, disegni, vignette per favorire la comprensione e la memorizzazione. Valutare tempi più lunghi nelle risposte e nell’esecuzione delle azioni. Nel caso di autismo, valutiamo un accompagnamento dell’azione in sincronia con una filastrocca cantata.